Alpinismo

Attività Geki 2022

Attività Geki 2022

“La prima cosa che si deve curare nell’arrampicamento è lo stile, raccomandava, perchè lo stile dà maggior rendimento con minor spreco di energie. E a questo punto si puo giungere soltanto quando si procede sulla roccia con disinvoltura e pienamente sicuri di sè”.

(Emilio Comici – Alpinista italiano. Precursore dell’arrampicata libera)

Sono passati quindici anni dalla formazione del gruppo dei Geki di Arenzano.

Era il 2007 ed erano appena state aperte due vie di roccia sul monte Rama, quando Andrea Parodi consacrò i Geki con la citazione sulle riviste “Alpidoc” e “La Rivista del CAI” rispettivamente nei mesi di settembre e novembre.

Il gruppo fin da allora è sempre stato un punto di aggregazione per i soci del CAI di Arenzano che praticano o sono interessati all’ arrampicata in Montagna.

In questi anni numerosi appassionati si sono uniti ai Geki: qualcuno si è aggiunto al gruppo valorizzandolo ulteriormente, alcuni, purtroppo, non ci sono più e altri sono solo passati senza lasciare nessun segno. I Geki, comunque, conservano sempre un buon ricordo di tutti quelli che si sono aggregati alle attività, anche per brevi periodi, sperando di aver contribuito a trasmettergli la passione per l’ambiente della Montagna che tanto gli accomuna. Il Gruppo dei Geki si è sempre contraddistinto per la disponibilità e per l’amicizia offerta a chiunque voglia avvicinarsi alle attività della Montagna.

Nel 2022 lo “zoccolo duro” del gruppo ha continuato il trend degli anni scorsi: scalate settimanali nella palestra indoor di Cogoleto, ripetendo gli schemi di progressione dell’arrampicata, le manovre alpinistiche in modo da poterle ripetere in ambiente senza esitazione e quando possibile allenamento sulle numerose falesie del ponente nelle zone di Finale, Toirano e Borgio Verezzi.

In gennaio Andrea Parodi, l’alpinista di punta del gruppo, con Andrea del Terra, ha ripetuto la via Camaleonte, recentemente aperta da Enrico Sasso su una compatta cima a sud del Pian Ballaur.

Nei mesi di gennaio e febbraio, continua l’attività di Andrea tornando ben quattro volte, insieme ad Andrea del Terra, sulla sua vecchia via “L’altra faccia della Luna”. L’hanno richiodata, ripulita, segnalata e scalata ancora.

La via era stata aperta con Ferruccio Ferraresi, nel lontano 1982: ben quarant’anni fa!

I primi di marzo Piero, Pietro R. e Francesco trascorrono qualche giorno in Val d’Aosta ed effettuano una bellissima salita scialpinistica. Partiti da Frachey la loro meta è il Colle della Bettaforca. Una salita non lunghissima ma abbastanza impegnativa anche a causa del terreno che verso la fine del percorso s’impenna e la neve diventata ghiacciata e molto dura li ha costretti a salire l’ultimo tratto con gli sci in spalla. L’unico neo della giornata la discesa lungo le piste. Ma come dicono i vecchi scialpinisti il “divertimento” è la salita…

La via Camaleonte
Salita al colle della Bettaforca

In febbraio e marzo due uscite del gruppo Geki. La prima alla Rocca dell’Aia per la via normale, cercando un po’ di difficoltà effettuando qualche variante. La seconda sulla via Simonetta una superclassica di rocca Perti con i ragazzi della palestra Indoor di Cogoleto.

In aprile, sulla bastionata calcarea di Monte Cucco (settore Torre), Mariangela e Francesco scalano le vie “Diedro canale” e “Luis”: due itinerari molto ripetuti e quindi anche abbastanza unti ma molto panoramici.

Grande successo della gita sociale del CAI Arenzano al Castell’Ermo guidati da Andrea Parodi e Federico Giusto. Oltre che da Arenzano e Cogoleto, sono venuti soci CAI da Genova, Varazze, Savona, Loano, Sanremo e Ovada.

Anche il meteo è stato favorevole: vento forte al mattino al riparo nel bosco, poi a mezzogiorno, sulla cresta, il vento è magicamente calato.

Rocca dell’Aia
Castel’Ermo

In maggio, prima che arrivasse il gran caldo previsto dai meteo: Mariangela, Piero e Francesco si recano, salendo per la famosa ferrata, in visita alla Sacra di San Michele. Una salita piacevole e divertente, anche per le battute di Piero, sempre simpatiche, riguardo la pioggerellina che a intervalli gli bagnava.

E’ stato emozionante osservare un panorama stupendo attraversando il nuovo ponte lungo quasi 90 metri costruito nel vuoto. Un po’ ballerino nella prima parte e nella zona centrale. Si termina la giornata in bellezza con i cibi tipici della zona.

A inizio estate Andrea si trova nella zona del Bec du Lièvre: un bel castello roccioso che appare evidente arrivando al Colle della Maddalena guardando verso la Francia.

Lo aveva osservato molte volte, dal colle e dal vallone dell’Oronaye, ma non ci era ancora salito. Così, una domenica di giugno, con la figlia Martina sono andati in “perlustrazione”.

Nello stesso periodo Andrea e “WonderMarti” scalano la via Fant’Asti sul Pic d’Asti e la via Pepito alla Rocca Rossa.

Spigolo SO della Rocca Rossa – via Pepito
Martina in azione sulla via Fant’Asti

In luglio Pierluca R. e il suo amico Paolo S. trascorrono due giornate in Val Pelline. Il loro obiettivo è la via Oriana, un mese prima avevano dovuto rinunciare per la presenza di troppa neve all’attacco della via. Al mattino all’alba, dopo una buona dormita nel magnifico rifugio Crete Seche, partono verso la loro meta: la Vierge de l’Aroletta. Una bell’itinerario di roccia non con gradi elevati ma con placche da scalare attenti e concentrati. L’ambiente spettacolare di montagna gli ripaga, sono circondati da fantastiche rocce e guglie lichenate di giallo. Arrivano soddisfatti in vetta. Si calano lungo la via con attenzione, occorre ricordarsi dove si trovano le soste, per tornare all’attacco della via.

A luglio Deborah e Mario S. trascorrono le ferie estive nel loro luogo del cuore al cospetto del Re di pietra. In compagnia di alcuni amici decidono di salire al rifugio Alpetto passando da Oncino. Pensano così di unire una piacevole escursione attraverso una valle incantevole a un po’ di storia, visto che l’Alpetto è il primo rifugio del CAI e vicino all’attuale struttura si può visitare il rifugio originario diventato museo. L’escursione non comincia nel migliore dei modi il loro mezzo si ferma, risolto l’imprevisto si mettono in cammino attraverso i prati fioriti e i freschi ruscelli fino al rifugio. E lì gli aspetta la seconda sorpresa della giornata…ma questa volta è molto gradita ed emozionante. Quel giorno infatti all’Alpetto si svolge la festa del rifugio con tanto di fisarmoniche, canti e balli. Si ritrovano così a ballare e cantare a pieni polmoni assieme a persone sconosciute, che però sembra di conoscere da sempre. Il Monviso gli guarda e sorride assieme a loro, anche oggi la Montagna ha compiuto la sua magia!

Alla fine di luglio Mariangela e Francesco perlustrano le rocce che sovrastano lago di Orgials cercano una linea da arrampicare in mattinata o per tornarci un’altra volta. Nel pomeriggio si spostano per fare monotiri sulle falesie del colle dei morti.

Vierge dell’Aroletta
Lago Orgials

Nella prima settimana di settembre: Mario C., Federico e Silvano, detti il Trio, così gli chiamano durante gli allenamenti in palestra a Cogoleto, sono in Val di Fassa in Dolomiti. Decidono di fare la via normale sul Dente a 3001 mt. nel gruppo del Sassolungo. Sveglia all’alba. Alle sette del mattino si avvicinano con una impegantiva salita verso la forcella del Sassopiatto dal versante Fassano. Malgrado quel giorno le previsioni meteo prevedessero un tempo discreto, il Trio non riusciva neanche a vedere la forcella, perche’ coperta da una coltre di nuvoloni neri che odoravano di acqua.

Cosi’, dopo una rapida consultazione, come fanno gli alpinisti saggi, con grande rammarico decidono di rinunciare.

Ormai è tarda mattinata e per non perdere la giornata si accordano per fare la via ferrata dei Finanzieri sul monte Colac 2715 mt. nel gruppo della Marmolada. Fortunatamente nel primo pomeriggio il tempo si mette quasi al bello e passa la paura di prendere una bella lavata.

Risalgono la ferrata e discendono tranquillamente anche per la poca presenza di altri escursionisti. É stata una salita faticosa ma lo spettacolo delle montagne che li circondava era grandioso.

I primi novembre grande gruppo guidato da Marco Colli alle rocce di Prou Ballou – Picco palestra (Gita sociale CAI Arenzano). Il Prou Ballou è un affioramento roccioso ben conosciuto fin da tempi remoti, si pensa che qui ballassero le streghe… In epoche più vicine a noi è stato usato come “palestra di arrampicamento” per allenarsi in montagna, da qui il nome di Picco Palestra. Il gruppo dividendosi in varie cordate si è distribuito per arrampicare il severo torrione. Un’altra cordata formata da Deborah, Antonio e Mario S. ha scalato la via Gino Musso: una via di roccia sempre nella zona di Prou Ballou. Gran divertimento, senza trascurare la sicurezza e la didattica. Alla fine della giornata tutti entusiasti e felici per questa esperienza.

Monte Colac
Geki a Prou Ballou

In novembre manutenzione della via del Nonno, uno tra i più bei percorsi di alpinismo facile del Monte Rama, era da anni in abbandono, con i vecchi segnavia ormai sbiaditi e moltissimi arbusti che ostacolavano la salita.

Era stata aperta e segnalata da Franco Caviglia e Tullio Sardi nel lontano 1988. Andrea ha effettuato un’opera di pulizia, tagliato arbusti e dipinto nuovi segnavia con la vernice bianca.

Ora il percorso è abbondantemente segnalato fino in cima: ha ripreso la via originaria quasi dimenticata. Il gruppo Geki ha in programma per il prossimo anno la manutenzione anche di altre vie di roccia presenti sul monte Rama.

Voglio concludere questo resoconto dell’anno dei Geki con un pensiero: nonostante passino gli anni, quello che vedo sempre in me e nei miei compagni di avventura dopo una scalata o una escursione in Montagna è la felicità, la gioia quasi fanciullesca e lo strano bagliore che abbiamo negli occhi.

Proviamo un senso di appagamento e soddisfazione che ci accompagnerà per diversi giorni.

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