Alpinismo

Attività Geki 2023

“Il più grande alpinista al mondo è colui che si diverte di più”
(Alex Low
e)

Attività Geki 2023

Il 2023 è stato ancora un anno denso di attività e di ulteriore consolidamento del gruppo Geki
del CAI di Arenzano, anche in funzione dei social che permettono di organizzarsi in tempo reale
nelle diverse attività.
Continua il grande successo iniziato nel 2008 della palestra indoor di arrampicata di Cogoleto
utilizzata da giovani, meno giovani e dai “Geki veterani”. Le due giornate di apertura settimanali
della struttura consentono un utilizzo più controllato delle vie di arrampicata e per quanto
concerne il numero degli arrampicatori.
Durante la prima parte dell’anno la frequentazione delle falesie del ponente e delle vie lunghe
dei “nostri monti” è privilegiata dalla maggior parte dei Geki, anche se qualcuno ha effettuato
una minima attività di scialpinismo in Valle d’Aosta. Oltre alle gettonate falesie del ponente si è
arrampicato sui torrioni di Sciarborasca: questa stupenda zona di scalata, già citata dall’alpinista
Euro Montagna nel suo libro “Palestre di arrampicamento genovesi”, è una zona rocciosa sulle
alture di Cogoleto. Negli ultimi anni sono state aggiunte nuove vie, ideate da Andrea Parodi, ed
è stato eseguito un restyling di quelle esistenti da parte dei volontari del CAI di Arenzano e dai
gruppi L. Vallarino e B. Bacoccoli.
In gennaio Andrea e Marco scalano la cresta dei Guadi: una lunga cresta rocciosa che
caratterizza il versante sud della Rocca Vaccaria nel massiccio del Béigua sopra Arenzano. La
via di roccia è molto evidente e nelle belle giornate invernali risalta nel sole radente del mattino.
Un’interessante scalata delle nostre zone.

La cresta dei Guadi

A fine ottobre 2022: Andrea, la figlia Martina e il suo amico Michele avevamo aperto una via
sullo sperone nord della Cima Fontanaccia nel massiccio del Béigua. Ne era uscita una scalata
un po’ rustica su un versante sempre in ombra, la roccia è abbastanza buona e l’arrampicata più
continua che su molte altre vie della zona. Andrea è stato più volte a percorrere la salita
piantando vari chiodi e togliendo arbusti che ostacolavano, in qualche punto, la progressione.
Nel febbraio 2023 c’è tornato, in una splendida giornata di sole non troppo fredda, con Luca
Leoncini, uno dei nuovi adepti del gruppo Geki, giovane ed entusiasta, per scalare l’intero
sperone.
Mariangela e Francesco, in una bella giornata di marzo non rara nella nostra Liguria, scalano
sulle divertenti rocce antistanti il riparo Scarpeggin sulle alture montane di Arenzano.

La vetta principale della Fontanaccia vista dalla cima est

Arenzano visto dal riparo Scarpeggin


Nella prima metà di luglio: Beppe, Antonio, Mario S., Deborah e Pietro R. risalgono il ripido
sentiero verso il rifugio Giacoletti. Fortunatamente, un temporale del tardo pomeriggio,
accompagnato da fulmini e grandine, gli trova già sistemati al riparo e al sicuro nel rifugio
mentre fuori si scatena il finimondo.
Il mattino gli accoglie con una giornata bellissima, ideale per scalare la punta Udine. Questa
montagna è posta tra la punta Roma e Venezia. In giornate limpide può diventare un balcone
panoramico d’eccellenza verso il vicino Monviso. Le cordate scalano i dodici tiri di media
difficoltà di questa via classica in ambiente molto suggestivo che portano direttamente in vetta.
Dalla cima il gruppo hanno goduto un panorama stupendo sul Monviso.

Il Monviso visto da Punta Udine


In luglio Mariangela e Francesco in compagnia dei loro amici valdostani arrampicano sulla
falesia dei fiori e sulle vie lunghe della parete delle stelle in ambiente selvaggio sul fondo della
conca di Scalaro nel comune di Quincinetto: la vallata è l’ultimo lembo piemontese prima della
Valle d’Aosta. La bellezza e l’ottima roccia della falesia dei fiori gli ripaga di un avvicinamento
“spacca gambe”. Il sentiero, a volte da cercare, s’inerpica scosceso fino alle rocce sovrastanti. Sulla parete delle stelle hanno scalato la via dei “VIP”, purtroppo la roccia è unta nei tiri finali, e
Luca e Letizia la via “mondo difficile”.

Scalaro (Quincinetto). La parete delle stelle

Pierluca e i suoi amici: Anna, Serena, Luca ed Enrica scalano una bellissima via alpinistica: la
cresta sud est dello Joderhorn nello splendido scenario del Monterosa. Verso la fine di luglio
Pierluca si trova a Macugnaga ai piedi del gruppo del Rosa. Il gruppo di alpinisti prende la
funivia che li porta al monte Moro dove pernottano al rifugio Oberto Maroli. Il giorno seguente
iniziano l’avvicinamento, un percorso impegnativo di circa 45 minuti per sfasciumi fino all’attacco
della salita. Cominciano ad arrampicare in mattinata avvolti dalle nuvole basse una via di dieci
tiri di un certo impegno. Lungo la via di roccia sono presenti sporadici chiodi e qualche spit
nelle soste. Fortunatamente, le ottime fessure nel granito, permettono di integrare e piazzare
protezioni veloci. Dopo circa tre ore di ascesa le cordate arrivano in vetta con grande
soddisfazione. Unico neo: la nebbia che non gli ha mai abbandonati. La discesa, passando dalla
Madonnina del monte Moro, si svolge tutta sulla normale tra rocce e sfasciumi.

La cresta sud est Joderhorn

In agosto Andrea scala la Torre Castello, la vetta più ardita e difficile del gruppo Castello-
Provenzale: è una vera e propria torre con pareti verticali e la cima quasi piatta. L’aveva scalata per la prima volta più di quarantacinque anni fa per il vertiginoso Spigolo Castiglioni. Insieme a
Martina hanno concatenato lo Spigolo Castiglioni con la sottostante Fessura Brunilde. La
Fessura Brunilde sale direttamente sulla parete est della Torre Castello, fino ad una spalla dello
spigolo sud, dove si immette nella storica via di Castiglioni e Bramani. La combinazione delle
due vie si è rivelata una bella scalata con difficoltà continue e abbastanza sostenute.

La via Castiglioni

Questa volta il trio è diventato un quartetto: Alberto, Federico, Mario e
Silvano sono incalliti frequentatori della palestra dei Geki.
Un martedì sera, davanti a una pizza, decidono di fare una salita alle “Rocche del Reopasso”.
Sanno che in quella zona la roccia è “particolare”: conglomerato e pudinga.
Molti arrampicatori sono scettici ad arrampicare su questo tipologia di roccia. Silvano la conosce
abbastanza bene avendoci scalato diverse volte anni prima.
Cosi una bella mattina di ottobre i quattro si ritrovano a Crocefieschi. Il programma è salire la
Biurca (940 mslm) arrampicando sulla via dell’Amicizia: un percorso percorso classico di media
difficoltà.
L’avvicinamento è di circa 35 minuti attraverso il bosco.
Arrivano quasi all’attacco della via e gli si para davanti la bella parete sud della Biurca che si
slancia verso il cielo.
Iniziano la scalata. Due cordate: Silvano, Alberto e Federico con Mario. La roccia è particolare e
la progressione richiede un po’ più di attenzione. Le protezioni sono sufficienti per affrontare con
sicurezza la scalata. Dopo sei tiri di corda, circa 150 metri, a volte molto esposti, arrivano
finalmente in vetta e si gustano un panorama spettacolare.

La Biurca

In novembre Mariangela e Francesco trascorrono due giorni di escursioni e arrampicata a
Traversella nella val Chiusella.
Percorrono il “sentiero delle anime”: un’escursione suggestiva e abbastanza impegnativa di
medio-bassa montagna che unisce interesse paesaggistico e culturale grazie a diverse incisioni
rupestri lungo il percorso. La pera dij Cros, la “pietra delle croci” in dialetto, è una zona con
incisioni rupestri. Il “sentiero delle Anime” ha radici nell’antica tradizione orale degli abitanti di
Traversella e vi sono infatti alcune misteriose leggende dietro la nascita della sua storia. La più
suggestiva è quella che narra che lungo questo sentiero transitassero le anime dei morti e che
per questo motivo i pastori non potessero collocare nelle vicinanze i loro greggi in quanto il
continuo transitare delle anime avrebbe spaventato gli animali. Altra leggenda vuole invece che
qui, gli anziani del paese, al termine della loro vita, si lasciassero precipitare giù dalle rive del
sentiero.

Approfittando delle temperatura mite e di un sole pieno i due arrampicano in maglietta sui massi
di quarzite nelle zone Masche e Cotoletta intorno al rifugio Piazza.

Sentiero delle anime- – Val Chiusella


In ottobre e novembre il gruppo Geki ha organizzato una serie di incontri in previsione delle gite
sociali di alpinismo. Questi incontri nell’ambito dell’attività di “avvicinamento all’alpinismo” hanno
avuto molto successo con tanti partecipanti provenienti da varie zone della regione.
Si comincia con due serate molto interessanti condotte da Andrea Parodi e Marco Colli.
Andrea, nella sede del CAI di Arenzano, ha spiegato, mostrando belle immagini, le differenze tra
l’arrampicata sportiva e l’alpinismo. Molte persone interessate ed entusiaste ipnotizzate dalle
esperienze alpinistiche di Andrea. Una splendida serata come solo lui sa far vivere.
Marco Colli, nella magica location della palestra di arrampicata di Cogoleto, ha parlato dei
materiali di arrampicata/alpinismo e delle procedure della catena di sicurezza in falesia e in
montagna. Pubblico interessato e curioso. Numerose le domande poste a Marco su varie
manovre alpinistiche.
Grande partecipazione alla terza giornata e prima uscita pratica su roccia nell’ambito dell’attività
di “avvicinamento all’alpinismo”. La pratica su roccia, propedeutica alle gite sociali di alpinismo,
è stata eseguita sulle rocce nei pressi del rifugio Argentea. Con la collaborazione di esperti Geki
sono state ripetute le basilari manovre alpinistiche: nodi, calate in corda doppia, progressione su
monotiri e simulazione di una cordata su vie lunghe. Il gruppo ha assistito ad un’interessante
spiegazione di Andrea Parodi sull’uso dei chiodi nella progressione in montagna.

Calata in corda doppia

Monotiri in zona Argentea

Si conclude l’attività nello stesso mese di novembre con la gita sociale sulla via Federici: la
cresta sud di Punta Martìn.
Si comincia la salita dall’Acquasanta verso l’attacco della cresta fino al primo torrione chiamato
“Corno Stella” per la sua somiglianza con l’omonima famosa montagna delle Alpi Marittime.
L’ascesa è stata abbastanza avventurosa per gli insidiosi guadi sul rio Baiardetta diventato
carico a causa delle piogge. Con la collaborazione e l’aiuto di tutti i partecipanti della gita si
superano gli attraversamenti dei guadi senza grandi difficoltà, anzi con un certo divertimento.
Nove cordate tutte in vetta alle ore sedici in tempo per le foto di rito e per vedere, mentre si
sorseggia una tisana calda, un tramonto dai colori stupendi dovuti al cielo terso e
completamente sgombro di nuvole.
Gli alpinisti si sono sono ricongiunti all’Acquasanta dopo aver percorso il lungo e scosceso
sentiero in circa un’ora e mezza. Suggestivo il panorama verso valle adornato dalle luci delle
frontali nel buio.

Gruppo Geki. In vetta a Punta Martìn dopo aver scalato la cresta Federici

Gruppo Geki. Monte Pennello presso il bivacco Arnaldo Bellani dopo aver scalato la cresta Federici

In conclusione un altro anno pieno di sciate, escursioni e scalate entusiasmanti e divertenti.
L’avventura dei Geki continua…

Commenti disabilitati su Attività Geki 2023